Le mie radici e i protagonisti della “Terra Rossa”

Data: 03-11-2012
Luogo: Querceta, Sala “Rodolfo Cope di Valromita”

Relatore: Gian Paolo GIOVANNETTI

L’incontro/conferenza di Gian Paolo Giovannetti, nato a Giustagnana di Seravezza nel 1948, tratteggia un percorso legato soprattutto all’Alta Versilia, cioè a dire a quelle sue solide radici apuane coerentemente espresse, soprattutto con dipinti, disegni e anche sculture. Le sue scelte tematiche, sono connesse ad autonome caratteristiche già analizzate e lodate da storici e critici d’arte, poeti e giornalisti, amministratori e colleghi e altri, come Fidia Arata e Silvano Alessandrini, Tommaso Paloscia, Emilio Paoli, Natalia Ginzburg, Dino Carlesi, Pier Carlo Santini e Massimo Carrà. Presente in collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all’estero, ha esposto a Roma, Parigi, New York, Milano, Pisa e, recentemente, anche presso il noto caffè storico-letterario “Giubbe Rosse” di Firenze. Ma è in Versilia che s’è animata la sua espressione artistica, in cui uomini, animali e cose hanno dato vita, specialmente nelle oltre trenta personali, quasi tutte tenute a Fabiano, pur se è nel ricordo collettivo la sua grande restrospettiva del 2003 presso il Palazzo Mediceo di Seravezza (con oltre cento opere) a una vera e propria “concatenazione tematica”. Tutti i suoi “protagonisti” vivono, infatti, in un arco atemporale e magico, in luoghi in cui il colore rosso predomina, stigmatizzando note di sacrificio e di amore, pur alternato ad altre simbologie cromatiche e segni che l’artista– di cui è uscita pochi mesi fa una esaustiva pubblicazione, introdotta da Giovanni Bovecchi, ricca di istantanee e di dipinti ove, accanto alla volpe e al cavatore, sostano la fiaba, il mito e la realtà – racconta (e si racconta) tratteggiando tematiche avvolgenti come “I muri viventi”, “Il vento e la notte”, “Tavole dipinte”, “Fabiano: una notte vedendo le volpi giocare”, “Il volo del nibbio”: le stesse che l’hanno ormai indiscutibilmente collocato in un gruppo, composto da Lorenzo Viani, Giuseppe Viner, Leone Tommasi, Pietro Annigoni e Franco Miozzo, artisti che, più di altri, hanno reso omaggio a quel comprensorio del monte Altissimo immortalato dalla fatica del genio michelangiolesco.


 

 

Istituto Storico Lucchese – Sez. “Versilia Storica”
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